Covid, accordo raggiunto per la somministrazione del vaccino in azienda. Cosa prevede il protocollo siglato da governo, imprese e sindacati.
Governo, imprese e sindacati hanno raggiunto un accordo per la somministrazione del vaccino in azienda. Un accordo meno scontato e semplice da raggiungere di quanto previsto, arrivato dopo un lungo confronto durato più di sette ore.
Covid, accordo raggiunto per la somministrazione del vaccino in azienda
Ma cosa prevede il protocollo siglato dalle parti? Come per la campagna di vaccinazione ordinaria, la vaccinazione è su base volontaria. Lavoratori e datori di lavoro sceglieranno se aderire o meno. Ovviamente la vaccinazione sarà offerta a tutti i lavoratori, a prescindere dall’inquadramento professionale e dal contratto. Inoltre tutte le aziende potranno candidarsi per avviare la vaccinazione. Non sono richiesti requisiti legati ad esempio agli spazi disponibili.
Un altro aspetto degno di nota è che il tempo impiegato per la vaccinazione, se la somministrazione avviene in orario di lavoro, sarà effettivamente equiparato all’orario di lavoro.
Ovviamente la fornitura dei vaccini, delle siringhe e degli aghi è a carico dello Stato. Sono invece a carico dell’azienda i costi legati a medici e infermieri.
Una nuova svolta nella campagna di vaccinazione
La somministrazione del vaccino in azienda rappresenta una nuova potenziale svolta nella campagna di vaccinazione, che si arricchisce di un tasse importantissimo, in grado di aumentare le somministrazioni giornaliere e quindi di accelerare la campagna di vaccinazione.
Orlando, “Accordi perfettibili ma oggi è più importante mettere un punto fermo”
“Penso che siano accordi perfettibili ma credo che oggi sia più importante mettere un punto fermo e poi riservarsi la possibilità di integrazione, piuttosto che attendere l’optimum ma che poi rischia di non arrivare“, ha dichiarato il ministro del Lavoro Andrea Orlando come riferito dall’Adnkronos.
“Con la firma di questi accordi abbiamo ottenuto un grande risultato: la sicurezza prima di tutto. La pandemia costringe tutti a comportamenti corretti e coerenti. Non sono tollerabili differenziazioni sulla base di aree geografiche e di scelte politiche“. ha sottolineato il numero uno della Uil, Pierpaolo Bombardieri.
Soddisfatto anche il leader Cgil Landini che parla di “un’intesa importante […] in coerenza e nel rispetto delle priorità definite nel piano strategico nazionale di vaccinazione“.